AgenPress. Michele Fina, senatore Partito Democratico, è intervenuto nella trasmissione “Italia Città Aperta” condotta da Roberta Feliziani in onda su Cusano Italia Tv
Riguardo il successo della Schlein. “Non è stato un successo inaspettato, ma senza dubbio non è stato scontato. È stata una vittoria straordinaria -ha affermato Fina-. C’è una grandissima voglia di aderire al PD non solo di chi viene dal passato ma di ci ha partecipato alle primarie. Tanti e tante non ci credevano, ora ci credono. Intanto è una donna, dal 2007 abbiamo avuto uomini, 4 eletti 5 volte, per la prima volta eleggiamo una donna e una giovanissima, apprezzata parlamentare europea che ha contribuito anche alla vittoria in Emilia Romagna. Ha un curriculum sostanzioso. Lei ha avuto una capacità rispetto a Bonaccini: è riuscita a coinvolgere tanti e tante che sono fuori dal giro, tantissimi ragazzi che non si sono mai avvicinati alla politica, uno tra i tanti temi sui quali insiste è la transizione energetica: è una rivoluzione.
La nettezza delle posizioni della Meloni richiede la nettezza del PD e della sua leader. Schlein chiude la stagione nella quale il PD è incerto.
Non è vero però che ha vinto nella ZTL. In tantissime regioni ha vinto nelle città e nei paesi. Mentre nella parte del mezzogiorno d’Italia ha vinto Bonaccini. C’è una diversificazione geografica, ma non è vero che vince nelle città e Bonaccini nelle periferie. Lo dicono i dati, non è una mia opinione”.
Riguardo l’uscita dal Pd di Fioroni. “Sono dispiaciuto che lui non si riconosca nella causa del Pd. Io ho lavorato insieme a Misiani alla scrittura della mozione, su molte vicende Schlein è capacissima di rappresentare il PD.
Oggi su alcune vicende ha posizioni più avanzate di quelle del PD. Mi sembra più schematico che l’idea che si dovesse equilibrare il centro e la sinistra. A me pare che le persone che sono andate a votare vogliano un cambiamento fattuale. Il tema dell’astensionismo esiste, ma ci sono tante persone che sono andate a votare alle primarie e non hanno votato alle elezioni. Lei affronta il tema dell’astensionismo. Un milione e centomila votanti sono un risultato straordinario. In pochi giorni il PD è risalito di 3 punti ed è tornato ad essere il primo partito. Se facessimo le primarie tra un mese già con queste prime mosse voterebbero più persone”
Riguardo la posizione sulle dimissioni di Piantedosi. “Quello che è successo a Crotone è una tragedia. Sembrano davvero molto improvvisati questi nuovi governanti in Italia, non riescono a misurare parole, a guidare ministeri. Abbiamo fatto domande precise, ci aspettiamo risposte precise. L’Italia ha bisogno di risposte”
Riguardo la maxi inchiesta sulla pandemia di covid. “Devo dire che il mio vicino di banco è Andrea Crisanti, colui che ha fatto la relazione tecnica. Abbiamo visto quale era la posizione di Zaia nei suoi confronti. Nei primi giorni in molti hanno dimostrato di essere sordi rispetto agli appelli della scienza. Io penso che le inchieste siano tutte legittime però l’Italia ha affrontato una problematica prima degli altri Paesi, ha dovuto fare scelte difficili ed inedite. Bisogna misurarsi con la capacità degli uomini di improvvisarsi. Bisogna vedere se si è fatto tutto con correttezza. Sia Conte sia Speranza credo abbiano riconosciuto a quel governo di essere fermo. Qualcuno ha strizzato l’occhio ai movimenti no vax, dubito ci sia da temere per il governo. Sulle inchieste puntuali è giusto vedere ciò che si debba vedere”.
Bertinotti sostiene che il PD non ha futuro, ma è presto per parlare di rinascita. “Mi sembra un’apertura di credito. Se anche lui coglie un’opportunità in Schlein significa che è così. La sinistra è sparsa, in mondi diversi. Loro che non hanno trovato nel PD una risposta certa oggi hanno un credito. Io credo che lei non negherà la fiducia che ha raccolto”
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