AgenPress. “I viaggi della speranza non si trasformino più in viaggi della morte. Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali tragici incidenti”.
È un dolore profondo quello a cui il Papa dà voce dalla finestra del Palazzo Apostolico al termine dell’Angelus per il dramma al quale, per primo, ha richiamato l’attenzione del mondo una settimana fa: il naufragio del 26 febbraio al largo delle coste di Steccato di Cutro di un barcone proveniente dalla Turchia che ha visto la morte di 71 persone.
Prego per le numerose vittime del naufragio e per i loro familiari e quanti sono sopravvissuti.
Il Papa manifesta il suo apprezzamento e la sua gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni “per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle”. Rinnova quindi l’appello rivolto “a tutti” affinché “non si ripetano più simili tragedie” e chiede di fermare il traffico illecito di persone in fuga da situazioni disperate.
I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti.
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